Cosa è la PNL
PNL: partiamo dall’inizio.
La PNL è l’acronimo di Programmazione Neurolinguistica, ed è la disciplina che studia come l’esperienza soggettiva influenzi il nostro modo di comunicare.
Non possiamo non comunicare, lo disse per primo ed in modo chiaro Paul Watzlawick, in ogni momento comunichiamo attraverso parole, silenzi, comportamenti.
UN PO’ DI STORIA…
Milton Erickson, padre della psicoterapia, fu costretto per molti anni a rimanere immobile nel suo letto a causa di una grave forma di poliomielite, ed essendo temporaneamente paralizzato, incominciò ad osservare come le persone interagivano tra di loro e ne dedusse degli schemi comportamentali; tornato a lavoro, applicò tali schemi per usi psicoterapeutici e lavorando molto sull’inconscio.
Due studiosi della PNL, Richard Bandler (un matematico) e John Grinder (un linguista), iniziarono a studiare i metodi di comportamento di alcuni psicoterapeuti, tra cui anche il già citato Erickson, con l’obiettivo di scoprire come riuscivano a produrre cambiamenti nei pazienti; scoprirono che ognuno di noi utilizza una propria mappa mentale, generata da un’esperienza soggettiva, che influenza i comportamenti; con gli opportuni metodi e le opportune tecniche, si è visto che è sufficiente cambiare anche leggermente la percezione del paziente, per produrre in lui dei cambiamenti, ottenendo dei risultati positivi.
Per anni questa disciplina è stata utilizzata nel campo terapeutico, ed oggi grazie a Bandler e Grinder viene utilizzata anche nel campo della vendita, del business, del life e dello sport.
Ma entriamo nel dettaglio, come può la PNL essere d’aiuto a queste discipline?
Se dovessimo chiedere ad un venditore eccellente come riesce ad ottenere i suoi risultati strabilianti, molto probabilmente non saprebbe risponderci, ma riusciremo ad apprendere ciò che di positivo ed utile riesce a fare tramite lo studio della sua strategia performante.
Questa tecnica la chiamiamo MODELLAMENTO e consiste nell’osservare le abilità dell’esperto, nel porgli domande e nell’ osservare attraverso degli schemi cognitivi (memoria, percezione e immagini mentali) il suo operato. Non confondiamo, però, il modellamento con l’imitazione, in quanto con quest’ultima potremmo solo apprendere una sequenza di azioni per portare a termine una certa operazione, mentre con il modellamento abbiamo accesso ad una struttura profonda che ci dà la capacità di operare in maniera autonoma.
Altra tecnica di fondamentale importanza è lo studio del RAPPORT, cioè la capacità di entrare più velocemente in empatia con l’altra parte: fondamentale per instaurare buoni rapporti sia di lavoro che di relazione. Nello specifico, ognuno di noi ha una propria MAPPA del MONDO, cioè un proprio modo di vedere le cose, generata da esperienze soggettive, e che ci porta ad avere una percezione della realtà diversa dagli altri; imparare a riconoscere la mappa del nostro interlocutore aiuta ad entrare velocemente in sintonia con lui.
Ma come percepiamo la realtà? Ovviamente, attraverso i cinque sensi, Vista, Udito, Olfatto, Tatto e gusto, ma non tutti usano gli stessi sensi nello stesso modo. Vari studi hanno dimostrato, infatti, che ognuno di noi utilizza maggiormente uno di questi sensi ed individuarli è relativamente semplice: lo si può fare attraverso l’uso dei predicati, cioè delle parole che maggiormente usa l’interlocutore, e attraverso i movimenti oculari.
Ultime, ma non ultime, sono le VISUALIZZAZIONI: un metodo che utilizza le ripetizioni mentali per il miglioramento delle performances di qualsiasi tipo.
Nei prossimi articoli, scenderemo nel dettaglio, e vedremo come riuscire a fare nostre alcune tecniche di buona comunicazione, in modo consapevole e anche, perché no? furbo!