Cosa è Il Modellamento
MODELLAMENTO
Certamente avrete visto una bambina indossare le scarpe col tacco della madre, o un bambino mimare le mosse del padre, mentre si rade la barba; nelle famiglie, spesso, i figli più piccoli assorbono i comportamenti dei genitori o dei fratelli, imparando da loro un certo tipo di operazioni semplici o complesse, o dei comportamenti da attuare; spesso, i giovani, entrando nel mondo del lavoro, hanno bisogno di studiare dal vivo le procedure con cui svolgere determinate mansioni. In ogni caso, si evince come sia importante osservare dei MODELLI COMPORTAMENTALI, per interiorizzarli e farli propri, e dunque imparare.
Ecco che il “modellamento” è una delle forme più efficaci per apprendere, ma anche il più comune e esistente in natura: lo attuiamo noi, così come altri animali.
Attenzione però… imparare ad imparare non è semplice! Laddove da bambini questa operazione può risultare naturale, da adulti tra noi e il nostro MODELLO si possono interporre sovrastrutture e pregiudizi che possono interferire nel processo di apprendimento, quindi del modellamento.
Quando vogliamo imparare qualcosa da qualcuno, la prima regola d’oro è quella di astenersi da qualsiasi tipo di giudizio: dove inizia il giudizio, finisce il modellamento.
Lo psicologo Gregory Bateson affermava: “Una certa libertà nasce dal riconoscere ciò che è necessario che sia com’è. Da questo riconoscimento deriva la conoscenza di come agire”
Bisogna distinguere il Modellamento dalla semplice imitazione; nell’atto dell’imitazione si possono replicare le mosse o i comportamenti o le parole del nostro “modello”, senza tuttavia, interiorizzare davvero ciò che si compie; in questo senso, si rimarrebbe dipendenti letteralmente dal modello; il modellamento invece garantisce l’interiorizzazione del modello stesso, dando autonomia rispetto ad esso, poiché se ne comprende la struttura profonda.
Esistono due modi per modellare un’abilità:
1) modellamento intuitivo
2) modellamento analitico.
Nel primo caso, si vive l’esperienza con l’esperto senza chiedere o domandare.
Nel secondo, si osserva l’esperto, si fanno domande, si analizza l’abilità secondo schemi cognitivi.
Non vi è un modo giusto, vero o unico per apprendere, è necessario, invece entrare nel mondo della persona a cui ci vogliamo ispirare, e valutare il suo operato attraverso dei criteri, che possono variare in base al contesto, alle capacità di partenza, ai comportamenti contingenti, ai valori ed alle credenze, o all’identità. Pertanto, è necessario imparare a fare domande giuste al momento giusto, ed è per questo è bene instaurare prima un rapporto di fiducia con l’esperto, ovvero un buon RAPPORT…ma di questo ne parleremo nel prossimo articolo!